“Al Buskers Festival di Ferrara con la Wisshh Travel Bag; erano diversi anni che desideravo andarci, ma, quando arrivava il periodo, qualche imprevisto mi ha sempre impedito di parteciparvi. Quest’anno è successo esattamente l’opposto: non avevo programmato di andare a Ferrara in quanto, nello stesso periodo, mi avevano coinvolto per un’escursione lungo una bellissima pista ciclabile del Trentino; il caso ha voluto che questa gita sia stata annullata il giorno prima e quindi, senza esitazioni, ho ripiegato immediatamente e con grande entusiasmo, al Ferrara Buskers Festival, ovviamente con la mia nuovissima Wisshh.
Ho scoperto i buskers festival da alcuni anni, quando ho partecipato a quello di Sarnico, in provincia di Bergamo, quasi per caso, ed ora, appena riesco, ne visito uno. Ogni volta è come entrare in un mondo parallelo fatto di gente all’apparenza “stramba”, che suona strumenti “strambi” e spesso vive in un proprio mondo “strambo”, per la maggioranza di tutti noi. In realtà di “strambo” non vi è proprio nulla, spesso sono artisti di livello che hanno scelto un altro modo di proporsi: palcoscenici delimitati da marciapiedi, piazze o semplicemente da corde posate sul suolo. Se la scenografia è “povera”, spesso è esaltata dal luogo stesso, come nel caso di Ferrara dove, la bellezza della città, si fonde con la scenografia minimalista diventando, essa stessa, scenografia naturale.
La qualità delle esibizioni è sempre di un certo spessore artistico e fa capire che lo studio e l’esercitazione sono certamente alla base anche degli artisti di strada.
Il look dei buskers è spesso bizzarro e stravagante anche per attirare l’attenzione dei passanti, per “catturarli”, non solo con le note, e trasformarli in spettatori; di contro, altrettante volte, lo stesso look è niente di più che banale e scontato ma che, proprio per questo, faccia sembrare l’artista “uno uguale a me”, azzerando la distanza che normalmente si crea tra attori e spettatori.
Il Busker Festival di Ferrara, arrivato alla ventinovesima edizione, è dedicato alla musica, nei suoi vari generi, vi sono altri buskers festival, invece, più orientati alle arti di ispirazione circense (equilibrismo, giocoleria, e acrobazie varie) adattati alla strada; in ogni caso alle spalle di ogni singolo artista vi si trova un’innata passione per quella specifica arte ma un’altrettanta determinazione per lo studio e la pratica che permettono, solo dopo molto tempo, l’esibizione pubblica.
L’esibizione in strada non significa improvvisazione, superficialità e banalità, anzi, spesso la preparazione deve essere ancora più attenta perchè deve tenere conto dei molteplici aspetti che possono influire in maniera diretta sulla performance, non per ultimo, il pubblico stesso che si trova a pochi passi dall’artista mentre si esibisce. “Improvvisato” può essere definito, invece, il rapporto/dialogo/scambio con il pubblico presente, molto bella infatti, è la capacità di coinvolgimento che spesso questi artisti creano prima, durante e al termine della loro esibizione.
Alcuni artisti di strada, approfittano della loro performance per proporre spunti di riflessione o gesti di amore incondizionato attraverso l’esibizione stessa oppure attraverso una frase recitata o anche bigliettini distribuiti prima dello spettacolo che preparano il pubblico al tema trattato.
Anche la preparazione del luogo dello spettacolo ha il proprio fascino perchè avviene sotto l’occhio dei passanti, spesso è realizzata dagli stessi artisti, non vi sono quinte o camerini e la vestizione, se necessaria, avviene in strada; già queste azioni creano spesso curiosità ed interesse facendo si che parte del pubblico si soffermi ad osservare anche prima dell’inizio dell’esibizione.
Gli strumenti musicali o le attrezzature dei buskers sono personalizzate ed adattate alle esigenze di un teatro all’aperto, a volte anche una semplice scarpa diventa essenziale per completare lo spettacolo.
Personalmente penso che più che fare l’artista di strada uno debba “essere” artista di strada, capire lo spirito che porta tanti giovani (ed anche meno giovani) a scegliere di intraprendere una professione artistica impegnativa che ti permette di viaggiare con la fantasia prima ancora che con i chilometri. L’artista di strada ha sempre in sè qualcosa di speciale per arrivare dritto al cuore, a volte anche solo un semplice sorriso.”
Ringraziamo il nostro amico Wisshher Sergio Bonzio per il contributo che ha deciso di regalarci.
Per avere maggior informazioni sul festival www.ferrarabuskers.com e se decideste di fare un weekend in questa splendida città ecco le migliori offerte:
Periodo: Weekend 9/11 settembre 2016
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