Il Parco Nazionale di Abisko è il posto migliore al mondo per vedere lo spettacolo delle aurore boreali. Parola di Lonely Planet. L’area protetta si trova nella vasta Lapponia svedese, l’ultima frontiera selvaggia dell’Europa Occidentale, 200 km a nord del circolo polare. L’aria più secca, l’assenza di inquinamento atmosferico e luminoso e la presenza dell’osservatorio Aurora Sky Station in cima al monte Nuolja permettono ai turisti di ammirare e fotografare in tutta tranquillità questo spettacolare fenomeno naturale di luci.
Per salire all’osservatorio si devono indossare tute termiche – reperibili in loco – e prendere una seggiovia aperta, che in una ventina di minuti porta in cima al monte Nuolja. In attesa di ammirare l’aurora è possibile cenare o solo riscaldarsi con una bevanda calda dentro l’osservatorio, mentre la vicinissima Mountain station Abisko Turiststation offre possibilità d’alloggio per tutte le tasche, dalle camere d’albergo al ben più economico ostello, fino agli chalet.
Da qui si parte anche per escursioni con gli sci di fondo o le racchette da neve, gite con le slitte trainati dai cani e scalate delle cascate di ghiaccio. E chi vuole mettere a punto le proprie abilità fotografiche in climi estremi può frequentare i corsi Lights Over Lapland e Lapland Media, dedicati ai temi “aurora boreale”, “popolazione sami” e “animali selvaggi”. Gli inguaribili romantici possono invece scegliere di osservare l’aurora boreale dalle piccole casette del vicino Aurora Village, raggiungibili in motoslitta. Anticamente usate per la pesca nel ghiaccio, sono state gradevolmente ristrutturate per poter ospitare un massimo di due persone ognuna.
Dopo una cena tradizionale si attende l’imperdibile spettacolo naturale seduti su pelli di renna, attorno a un grande falò accesso direttamente nella neve. A un centinaio di chilometri dal Parco Nazionale di Abisko si trova il famoso Icehotel di Jukkasjärvi, ricostruito ex novo ogni anno nel periodo che va da ottobre a dicembre, impiegando circa 5000 tonnellate di ghiaccio. Infatti a primavera l’intero albergo, lampadari in ghiaccio compresi, si scioglie. A soli 3 chilometri dall’Icehotel Nils Torbjörn Nutti, un nativo Sami, ha costruito sulle rive del fiume Torne il Reindeer Lodge, con accoglienti cottage immersi nella natura selvaggia abitata solo da una settantina di renne che si aggirano nei recinti vicino alle casette. Durante il soggiorno è possibile partecipare alle attività di pascolo e cura degli animali, gustare la carne renna seduti in circolo nella tradizionale capanna sami e vedere alcune vecchie tende e altri oggetti del periodo nomade di questo popolo.
Per ammirare il mare ghiacciato bisogna scendere fino a Luleå, la seconda città della Svezia settentrionale, situata su una penisola che si affaccia sul Golfo di Botnia, nella parte settentrionale del Mar Baltico. In inverno il golfo e il fiume Luleälven ghiacciano offrendo la possibilità ai turisti di percorrerli in spark (una curiosa slitta-monopattino), segway, cani husky e motoslitta. Tra le mete le centinaia di isole dell’arcipelago di Luleå, come l’isola di Brändöskär con il suo pittoresco villaggio di pescatori. Da metà gennaio fino agli inizi di aprile un grande igloo nei pressi di Luleå ospita i concerti di ice music dell’artista americano Tim Linhart, che costruisce chitarre, violini, xilofoni e percussioni con il ghiaccio.
Fonte: www.repubblica.it
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