Il Parco dei Mostri, denominato anche Sacro Bosco di Bomarzo, in provincia di Viterbo, è un complesso monumentale inserito in un parco naturale ornato da numerose sculture in basalto risalenti al XVI secolo e ritraenti animali mitologici, divinità e mostri.
Era il 1542 quando la signoria di Bomarzo passò a Pier Francesco Orsini, detto Vicino. Ma chi era costui? Per capire la sua opera, cioè il Giardino ermetico che ha lasciato ai posteri, si dovrebbe fare luce sulla sua vita, che rimane per molti versi enigmatica. Fu un condottiero, al seguito delle truppe papali, ma anche un letterato, che amava circondarsi di umanisti e filosofi, forse anche di alchimisti. A quel tempo l’Ars Regia dilagava nelle corti europee; il Rinascimento aveva permesso di tradurre le migliori opere alchemiche che si stavano diffondendo grazie all’invenzione della stampa. Il ‘Ritorno ad Ermete’ era una questione assai sentita e ricercata. Una cosa l’abbiamo capita, visitando il Parco: Vicino Orsini conosceva i boschi di Bomarzo e del suo territorio; aveva visto probabilmente diverse sculture che gli antichi abitatori – Etruschi in primis- avevano realizzato in essi, trasformando gli enormi massi erratici caduti dalle rupi di peperino in altari, abitazioni, tombe, santuari, templi. Vicino aveva capito che quello spirito instillato nella pietra è immortale. Quando acquisì, dunque, il governo sul territorio, pensò di adattare una parte di quei boschi sacri al proprio uso personale.
Le iscrizioni sui monumenti stupiscono e confondono il visitatore. Forse questa era l’intenzione del principe: “Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua, dove son facce horrende, elefanti, leoni, orchi et draghi.” O forse il complesso fu fatto semplicemente “per arte” in un doppio senso della parola: “Tu ch’entri qua pon mente parte a parte et dimmi poi se tante maraviglie sien fatte per inganno o pur per arte.”
Scienziati, storici e filologi hanno fatto parecchi tentativi di spiegare il labirinto di simboli, e hanno trovato temi antichi e motivi della letteratura rinascimentale, per esempio del Canzoniere di Francesco Petrarca e dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Sono rimasti, però, talmente tanti misteri che uno schema interpretativo universale, alla fine, forse non può essere trovato.
A Bomarzo la finzione scenica è travolgente; l’osservatore non può contemplare perché vi è immerso, in un ingranaggio di sensazioni (…), capace di confondere le idee, di sopraffare emotivamente, di coinvolgere in un mondo onirico, assurdo, ludico ed edonistico (…)
Consiglio della Redazione: per apprezzare meglio il significato più esoterico ed estetico, visitate il Parco dei Mostri in autunno oppure in inverno, magari in una giornata di nebbia bassa, lontano dal periodo estivo dove numerosi turisti e scolaresche in gita affollano il giardino.
Fonte: Wikipedia e Duepassinelmistero.com
1 Commento
Grande informazioni. Mi fortunato mi sono imbattuto il vostro sito web per caso (stumbleupon).
Ho libro segnato it per più tardi! Maramures Grazie, buona giornata!