Stanno per finire i tempi delle patatine fritte, degli hamburger, delle salse – insomma del cosiddetto cibo spazzatura? Ne sono sempre più convinti i consumatori, lo ha capito nel frattempo anche il colosso Usa della ristorazione veloce McDonald’s. Ecco perché ha deciso di darsi una ripulita, non solo a livello d’immagine. A Hong Kong ha aperto la filiale 3.0 di McDonald’s. Sul menù: insalate fresche, quinoa, ananas e brioche appena sfornate. Gli interni, invece, sembrano quelli in un ristorante stellato: finiture di pregio, illuminazione che si regola automaticamente in base alla luce esterna e cucina a vista.
Il nuovo ristorante McDonald’s aperto da qualche settimana a Hong Kong è diverso da tutti gli altri. Si chiama «Next» ed è realizzato dal rinomato studio australiano di design Landini Associates. Si trova sulla via dello shopping di Admiralty. Il colosso è presente a Hong Kong da 40 anni.
Spariti i tavoli di plastica e il classico bancone per le ordinazioni. Al loro posto: tanto legno e metallo. Un design minimal. Per i clienti c’è un grande buffet di insalate con ogni genere di ingredienti (dalla quinoa al mais, dagli asparagi all’ananas fino ai gamberi). Cambiata anche l’offerta del caffè, ora c’è una vasta scelta di aromi «premium». Sul menù restano però i tradizionali hambuger, dal Big Mac al Cheesburger. Tuttavia, i clienti possono scegliere come riempirli, grazie all’offerta Create Your Taste.
La nuova filiale di Hong Kong è parte di un piano più vasto, annunciato nel maggio dello scorso anno, che prevede una ristrutturazione dei locali McDonald’s in tutto il mondo.
McDonald’s è sì la più grande catena di ristorazione al mondo, da diverso tempo si trova però in sofferenza a causa della coscienza salutista dei suoi clienti e delle nuove catene nate in questi anni (da Subway a Shake Shack fino a Chipotle). Oggi la società gestisce oltre 33mila ristoranti in 119 nazioni.
Fonte: www.cucina.corriere.it
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