Eccolo, mi sono messa d’impegno in questi giorni di vacanza e ho finito di scrivere il post sulla mia ultima gita a Parigi. Mi avete scritto in tante nelle ore e nei giorni seguenti agli attentati del 13, alcune avevano solo voglia di parlarne con me, altre dovevano partire per Parigi pochi giorni dopo e mi chiedevano cosa avrei fatto al posto loro. Ho preso un po’ di tempo per riflettere, non so se nei giorni dopo gli attentati sarei partita, non tanto per una paura concreta quanto per il timore di legare per sempre Parigi ad un ricordo triste, un periodo dove tutti inevitabilmente ci sentivamo in pericolo anche solo prendendo un caffè al bar. A Parigi si va per festeggiare anche solo concedendosi un po’ di shopping o una lunga passeggiata e onestamente c’era poco da festeggiare in quei giorni.
Però, come ho detto nell’altro post, è importante ricominciare e riprendere da dove si era lasciato, che non significa dimenticare o fare finta che non sia successo niente ma solo non piegarsi ad una mentalità; non è che niente sia cambiato è che niente si è fermato.
Allora eccomi qui, sono stata a Parigi per cinque giorni facendo cose insolite, quelle che mi chiedete spesso di consigliarvi, ho visto musei fuori dal classico giro dei musei parigini e ho mangiato in due o tre posticini che vorrei consigliarvi. Faccio un bell’elenco qui sotto e, dove ho potuto, ho messo il link alla pagina ufficiale del ristorante, del negozio o del museo, per le più organizzate che vogliono stampare ed allegare alla guida.
MUSEI
Musée du Quai Branly
www.quaibranly.fr
Allora, per questo museo mi dovete dare il massimo della fiducia come se fossi Di Caprio che vi tende la mano sul Titanic, fidatevi e andate a vederlo. Sì lo so che è il museo dell’arte Primitiva ma vi garantisco che non ve ne pentirete e rimarrete affascinante come me che non ne capisco niente. Il museo probabilmente da fuori lo avrete visto già altre volte se siete alla vostra ennesima visita a Parigi ma credetemi, entrate, vale la visita anche solo per godere della magnifica esposizione delle opere e per l’architettura del tutto: Il giardino interno, il silenzio che si percepisce anche se è su un lungo Senna trafficato (VII arrondissement), la luce e il percorso nel quale vi inchiodano e senza che ve ne rendiate conto state guardando da dieci minuti una maschera in legno masai. Se poi non vi ha convinto potete sempre farvi portare a mangiare al sicofante sopra il museo (ve ne parlo più giù) *** Instagram su cinque perché dentro è un po’ buio e col mio telefono schifoso non venivano bene le foto.
Musée de La vie romantique
www.museevieromantique.paris.fr
Allora, attenzione che qui siamo a livello instagram cinque stelle su cinque perché il museo è una casetta piccola piccola, un Hotel Particulier, in mezzo ai grandi palazzi ai piedi di Montmarte. Era la residenza del compositore Ary Shefferd e tutto è rimasto come era nel 1800. soprattutto il roseto e il giardino d’inverno vi faranno sospirare in un’estasi pinterestiana, vedrete. ***** stelle Instagram
Musée Nissim De Camondo
www.lesartsdecoratifs.fr
Questo museo intitolato a Nissim il figlio di una coppia di ricchi banchieri ebrei, la famiglia Camondo, è un viaggio tra gli arredi del XVII secolo. Una maison Particuliere nel VII arrondissement vicino al Parc Monceau che accoglie una collezione di oggetti, arredi e decorazioni che vi farà venire voglia di parrucca vaporosa e corpetto ben stretto . Vale la visita davvero, il luogo pieno di magia e storia e instagrammabilità. **** stelle Instagram su cinque.
Cent Quatre
www.104.fr
Lo spazio Cent Quatre è senza dubbio una delle cose che mi ha più sorpreso nell’ultima vacanza e uno di quei posti ti fanno rimpiangere di vivere dove vivi e non avere tutte queste cose strafiche a disposizione sotto gli occhi ogni giorno. Il 104 è un’enorme capannone (ex locale delle Pompe Funebri Parigine) dove, in mezzo ad esposizioni di arte moderna, teatri, librerie per bambini fornitissime e locali altrettanto belli, si può praticare un’arte. Non saprei dirlo in maniera diversa. E’ l’unico posto visto fino ad ora dove posso dire di aver capito cosa si intende per “spazio culturale”. Io l’ho visitato di domenica ed era pieno di ragazzi che provavano coreografie o scene teatrali, in ogni angolo c’erano coppie che accennavano passi di tango o giocolieri che si allenavano o intere crew che provavano coreografie. L’atmosfera era davvero coinvolgente e anche una capra come me ha potuto apprezzare le opere d’arte moderna di Anish Kapoor ad esempio. Fidatevi anche in questo caso e andate senza pensarci due volte!
****su cinque ma ***** stelle snapchat soprattutto perché lo spazio è tutto wifi free e non si può non voler filmare tutto!
Museo Cernuschi
www.cernuschi.paris.fr
Sapevate che Enrico Cernuschi era un patriota Italiano dll’800 che fu esiliato in Francia durante il risorgimento e a Parigi fondò la Banque de Paris e fu un noto economista e collezionista filantropo? Sapete che Cernuschi viaggiò per due anni in estremo oriente collezionando oggetti di tutti i paesi che visitava? Sapete che il museo Cenruschi è il secondo museo orientale più grande d’europa e uno dei più antichi di Parigi? Non lo sapete? Ecco perché dovete visitare questo posto! **** stelle Instagram.
Musée de la Chasse et de la Nature
www.chassenature.org
Allora, anche qui siamo ad altissimi livelli instagram ma ci vuole occhio e un amore malcelato per la tassidermia. Sì, la tassidermia. Dopo aver visitato questo bellissimo museo non potrete non volere anche voi un alce impagliata da piazzare in salotto. Il museo si trova nel Marais quindi potete unirlo alla classica ed irrinunciabile passeggiata nel quartiere.
***** stelle instagram perché vedrete se non vi verrà voglia di scoiattoli impagliati anche a voi!
RISTORANTI
Bistrot Paul Bert
16, Rue Paul Bert (VII arr.)
Il padrone di questo bistrot ha scritto un libro sui bistrot quindi come garanzia dovrebbe bastarvi. In ogni caso il posto è molto parigino ed è pieno di parigini, carne ottima e piatti abbondanti, il locale è molto caldo e arredato proprio come ci si immagina un vero bistrot senza essere una trappola per turisti. I piatti sono scritti su una lavagnetta e se non sapete bene il francese portatevi un piccolo vocabolario o una buona connessione internet perché i piatti francesi a volte hanno nomi strani e menzogneri (tipo che tu credi che ti stia per arrivare della carne e ti ritrovi a mangiare una salsiccia di sanguinaccio).
Les Ombres
www.lesombres-restaurant.com
Ecco il ristorante di cui vi parlavo prima, quello sopra il museo dell’arte primitiva. Vi consiglio di mangiarci a pranzo e nei giorni feriali, per poter prendere il menù du Jour, ridurre i costi e godere comunque della bellissima vista della sua terrazza. Si mangia praticamente davanti alla Tour Eiffel. Perfetto per le proposte di nozze, gli anniversari o per chi vuole instragrammare la Tour senza se e senza ma.
Neobento
www.neobento.com
Non fatevi spaventare dall’aria marziale e un po’ fredda che si percepisce dall’esterno e neanche dall’idea di dover comporre un bento di fronte ad un altezzoso cameriere francese. Ho pranzato qui su suggerimento di un amica parigina e devo dire che il locale è cordiale e alla mano, si mangia una buona cucina giapponese e ordinare è più semplice che in alcuni bistrot. Si compone il proprio bento scegliendo carboidrati, proteine ecc così suddivisi nella lavagna dei piatti del giorno e un bento mini si aggira sui 9€ e uno maxi sui 12€. Si trova nel Marais.
Marcel
www.restaurantmarcel.fr
Marcel è una catena di ristoranti di Parigi e io ho mangiato in quello in Rue Montmartre, praticamente a due passi da les Halles. Allora, c’è da dire che io non sono molto abituata ad avere a disposizione nei menù colazioni all’americana con i pancake o i bagel che adoro, quindi magari questo posto mi sembra già bello per il menù “esotico”. É caro per trattarsi di un brunch ma più o meno come Californa Bakery e ci sono molte più cose nel menù. Camerieri simpatici e bellocci e clientela parigina giovane. Instrgammabilità un po’ hipster ma elevata.
Blé Sucré
7, rue Antoine Vollon IV arr
Senza dubbio una delle mie boulangerie preferite, che affaccia su Square Armand Trousseau ed è di proprietà dello che pasticcere Fabbriche LeBourdat. I pain au chocolat e i croissant più buoni da mangiare mentre si finisce di attraversare la piazza, delle madeleines da far sentire male Proust. I commessi sono simpatici come un virus intestinale (devi chiedere il permesso per fotografare) ma il pain au raisins ti fa perdonare il loro far finta di non capire il tuo francese, d’altra parte il segreto per vivere bene Parigi è proprio quello di fregarsene della spocchia parigina.
FLÂNERIE
Ponte Mobile del canale Saint Martin
Non mi faccio mai mancare la mia passeggiata sul canale Saint Martin e questa volta sono arrivata fin sotto al ponte mobile, sì, ok, forse questo non è proprio il suo nome tecnico ma in effetti è il punto dove il ponte si alza e taglia l’asfalto in una fetta di strada che viene tirata su con due grandi carrucole. Se aspettate con le auto al semaforo vedrete passare sotto le imbarcazioni più grandi e poi la strada sarà riportata al livello del ponte e scatterà il semaforo verde. Uno spettacolo un po’ da bambini ma bellissimo al tramonto.
La Rotonde de la Villette
www.larotonde.com
Ritornando verso la Rotonde de la Villette dal Ponte mobile, date un’occhiata proprio alla Rotonde, un edificio che è stato risistemato nell’ultimo anno e che dentro e fuori ospita un bar. Non ho ben capito come funzionava il servizio nella sala interna dato che ci siamo seduti e non abbiamo visto nessuno per mezz’ora, però fuori c’è una serra con dei tavolini per sedersi, un baracchino che fa i panini all’aragosta, nonché un punto dove prendere della birra alla spina.
Per qualunque altra domanda sui posti che vi ho suggerito sapete dove trovarmi!
Fonte: www.ilblogdellaconnie.com
Un grazie speciale a Costanza per aver viaggiato con la nostra Wisshh Travel Bag!
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