Era lì ma nessuno lo vedeva, qualche anziano ne parlava in antichi e malinconici ricordi, raccontava di unluogo elegantissimo ma democratico, firmato dal grande architetto Piero Portaluppi nel 1926, nascosto sotto terra, dove si andava tutti, dall’alta borghesia ai più poveri, a fare la manicure, la barba, un bel bagno magari per levarsi di dosso stanchezza e fuliggine dopo un lungo viaggio in treno una volta arrivati in stazione Centrale.
Oggi questo luogo magico rivede la luce, e i milanesi. L’Albergo Diurno Venezia è stato presentato alla stampa dal FAI e Comune di Milano che, in una fortunata collaborazione, ne hanno preso in mano il destino. E chiedono alla città di fare altettanto.
Gioiello di Art Déco nascosto nel sottosuolo di piazza Oberdan (con accesso dalla metropolitana), è uno dei bagni diurni meglio conservati d’Italia. Entrarvi oggi è fare un tuffo nel passato, senza se e senza ma: semplicemente messa in sicurezza la struttura e riaperti i favolosi lucernai per far entrare il sole, l’Albergo Diurno Venezia si mostra intatto come se lavoratori e clienti fossero usciti ieri con le loro velette e bombette e valigie in cartone. Vecchi biglietti e taccuini su un bancone, una poltrona da barbiere, insegne color porpora e piastrelle in vetro d’avanguardia per l’epoca che tutt’oggi riluccicano nei loro elegantissimi decori.
Altra bella notizia è che FAI e Comune di Milano vogliono affidare ai giovani un concorso di idee per il futuro utilizzo del luogo – in sintonia con la sua natura d’origine. Mentre è già partita la campagna Diurno Venezia. In cerca di memoria che invita tutti coloro che hanno ricordi, fotografie e documenti sul luogo a condividerli (sulla pagina Facebook dell’Albergo Diurno o inviarla via mail a: faidiurno@fondoambiente.it).
Due ora le cose da fare: andare a vederlo, grazie alle giornate di apertura straordinaria organizzate a dicembre e gennaio (tutte le info su: www.fondomabiente.it) e contribuire al restauro conservativo di questo luogo onirico e stupendo. Partirà, infatti, una campagna di crowdfunding in cui tutti i cittadini possono donare, a partire da 1 euro.
Fonte: www.mam-e.it
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